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dai GIORNALI di OGGI

tremonti: "il mezzogiorno è una questione nazionale". Il pd: "una presa in giro"

Cipe, via libera ai 4 miliardi per la Sicilia

Sbloccati i fondi per le aree sotto-utilizzate. Lombardo: "Super ok". Berlusconi: "Un tavolo con le altre regioni"

ROMA - Via libera definitivo dal governo Berlusconi ai fondi per la Sicilia. Come preannunciato nei giorni scorsi, il Cipe ha infatti approvato il piano di azione regionale (Par): i fondi sbloccati, secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, ammontano a 4 miliardi e 313 milioni di euro. Il Cipe ha approvato….

2009-08-01

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

 

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2009-08-01

tremonti: "il mezzogiorno è una questione nazionale". Il pd: "una presa in giro"

Cipe, via libera ai 4 miliardi per la Sicilia

Sbloccati i fondi per le aree sotto-utilizzate. Lombardo: "Super ok". Berlusconi: "Un tavolo con le altre regioni"

ROMA - Via libera definitivo dal governo Berlusconi ai fondi per la Sicilia. Come preannunciato nei giorni scorsi, il Cipe ha infatti approvato il piano di azione regionale (Par): i fondi sbloccati, secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, ammontano a 4 miliardi e 313 milioni di euro. Il Cipe ha approvato anche i progetti definitivi di 12 opere infrastrutturali su tutto il territorio nazionale per complessivi 3 miliardi di euro. Tra gli interventi che hanno avuto il via libera, il Tunnel di Base del Brennero, l'Alta Velocità - Alta Capacità Milano-Verona e la realizzazione del primo lotto della tratta Treviglio-Brescia, la strada statale Maglie-Santa Maria di Leuca, la Metrotranvia di Bologna. Approvato anche lo spostamento dell'asse ferroviario di Cannitello (RC) che consentirà l'ubicazione della Torre del Ponte sullo Stretto sulla costa calabra

TAVOLO - Berlusconi ha annunciato che, dopo la Sicilia, "si è già aperto un tavolo con le altre regioni" per sbloccare i Fondi per le aree sotto-utilizzate. Il premier non ha escluso la convocazione di un Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) durante la pausa estiva. "Il tavolo - ha ribadito il premier - è aperto anche con la Puglia e le altre regioni. Non escludo che se qualche regione dovesse approvare il Par in questi giorni, possiamo convocare un Cipe anche durante le vacanze".

QUESTIONE NAZIONALE - "Il mezzogiorno - ha spiegato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti - è una questione nazionale. Il presidente Berlusconi parla di un piano Marshall. Un piano che va operato con strumenti speciali". Tremonti ha poi affermato che "la Sicilia è stata la prima regione a presentare il Piano attuativo regionale. Altre regioni lo hanno presentato dopo o non lo hanno presentato affatto". In ogni caso il ministro vorrebbe che "si chiamasse Cassa per il Sud ma non è una questione di nomi ma quanto invece di visione, di progetto". Perché bisogna "ragionare da formiche" e a lunga scadenza.

INFRASTRUTTURE E PRODUTTIVITA' - Il ministro per le Attività produttive, Claudio Scajola, ha specificato che la Sicilia ha dedicato il 43% del suo Par alle infrastrutture e il 14% alle misure a sostegno della produttività. Il trasferimento dei fondi avverrà soltanto ad avanzamento dei lavori. Queste risorse - ha aggiunto Scajola - potranno essere utilizzate anche per la copertura della cosiddetta fiscalità di vantaggio.

PARTITO DEL SUD - Esulta Raffaele Lombardo, presidente della regione Sicilia, che ha partecipato ai lavori. "Il mio è un super ok", avrebbe detto. Si dice soddisfatto anche Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "La mia è una soddisfazione enorme" dice. "Abbiamo avuto il piacere di approvare il 'par della pace' con la regione siciliana, con tutto il sud e all'interno della nostra coalizione. Ringrazio Tremonti e ricordo che il Cipe ha approvato anche 150 milioni per il centro di ricerca biochimica che sorgerà a Carini in provincia di Palermo. I segnali non sono però solo per la Sicilia, ma per tutto il mezzogiorno. La Sicilia era più pronta ma tutte le regioni ora sanno che si è sbloccata questa via". E il partito del sud? "Se l'obiettivo si raggiunge con Tremonti, non ci sono problemi". Lombardo non esclude a priori di riproporlo in futuro: "Rimane una spada di Damocle...".

IL PD - Dure le critiche dell'opposizione. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, accusa Berlusconi di aver "tradito il Sud". "È stata fatta una operazione di presa in giro - afferma - sono stati tolti al Mezzogiorno 35 miliardi di euro. Questo è stato il ringraziamento per il voto che il Sud ha dato alla destra alle ultime elezioni. È stata annunciata una svolta per il Sud solo perché, per una lotta di potere interna al Pdl, serviva uscirne per andare in vacanza tranquilli". Secondo Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama, "stiamo assistendo a una farsa. Sulla vicenda delle risorse per il Sud si sta giocando una grande truffa alle spalle dei cittadini delle regioni meridionali". "Il governo - continua la Finocchiaro - sta vendendo ancora fumo al fine di far tacere Lombardo e Miccichè. Si tratta solo di propaganda, si tratta del gioco delle tre carte. I 4 miliardi di fondi che il CIPE ha sbloccato fanno parte di quei 27 miliardi di fondi FAS regionali previsti già dal 2007. Non c'è nessun nuovo stanziamento. Di che cosa parla il governo? Hanno solo risolto una bega siciliana. Il governo gioca sulla pelle delle regioni meridionali una partita di ricatti tutta interna alle dinamiche politiche siciliane. Non c'è traccia di una strategia di sviluppo per il mezzogiorno ma c'è solo la vecchia logica di scambio per accontentare poteri locali che ricattano il governo nazionale".

IDV - All'attacco anche l'Italia dei Valori: il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi, afferma che si tratta di "un caso di corruzione politica. Berlusconi ha comprato l'unità della sua maggioranza. Ma si tratta dell'ennesimo trucco". "Il presidente del Consiglio - spiega Donadi - utilizza per il Meridione soldi che in realtà non ci sono o che vengono sottratti ad altre importanti voci di bilancio. Denaro che compare e scompare all'improvviso come in un gioco di magia, a seconda di chi tira per la giacchetta il Governo. Ora non è la Lega ma l'Mpa di Lombardo. È chiaro che questa ennesima iniziativa propagandistica serve solo a ricucire le lacerazioni e i dissidi interni alla maggioranza. Niente di tutto questo servirà a rilanciare l'economia meridionale".

31 luglio 2009

 

 

 

 

 

Si voterà sabato alle 10 al Senato

Decreto anticrisi, governo pone la fiducia

Sabato mattina, il Consiglio dei ministri varerà il decreto correttivo a quello che sarà appena approvato

Il presidente del Senato, Renato Schifani (Fotogramma)

Il presidente del Senato, Renato Schifani (Fotogramma)

ROMA - Il governo ha posto la questione di fiducia al Senato sul decreto legge anticrisi. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, intervenendo a Palazzo Madama dopo la bocciatura delle questioni pregiudiziali. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha reso noto che la fiducia sarà votata sabato alle ore 10.

DECRETO CORRETTIVO - Dopo il via libera del Senato, il Consiglio dei ministri è convocato sabato mattina alle 11,30 per il varo di un decreto legge correttivo di alcune norme del provvedimento che sarà stato approvato un'ora prima al Senato. Il motivo è legato al fatto di approvare il decreto con le modifiche e consegnare i due testi (quello del Senato e quello del governo) contestualmente al presidente della Repubblica per la firma.

31 luglio 2009

 

 

 

 

 

IL PREmier A L'AQUILA: "i GIORNALI TRASFORMANO UNA BATTUTA IN PROVOCAZIONI"

"Maggioranza mai così coesa.

Il Partito del Sud? Inaccettabile"

Berlusconi: all'interno della coalizione totale identità di vedute su temi come scuola, Afghanistan e sicurezza

Silvio Berlusconi nel cantiere di Bazzano, L'Aquila (Ansa)

Silvio Berlusconi nel cantiere di Bazzano, L'Aquila (Ansa)

L'AQUILA - "Non ho mai guidato una maggioranza così coesa". Parola di Silvio Berlusconi. Il premier, in visita a L'Aquila, prova così a sgombrare il campo dalle polemiche degli ultimi giorni. E lo fa sottolineando che all'interno della coalizione non c'è "nessuna divisione" ed anzi c'è totale identità di vedute su temi come "scuola, Afghanistan e sicurezza" ed ha affermato che sono i giornali che per "riempire" le pagine trasformano "una battuta in provocazioni". Chiaro il messaggio del premier ai fautori del cosiddetto partito del Sud: "Non possiamo accettare qualcosa che anziché" andare verso l'aggregazione del centrodestra "prende alcune forze del Pdl e le porta fuori" ha detto Berlusconi, spiegando che uno scenario del genere è "esattamente il contrario di quello che ho sempre sognato di fare aggregando il centrodestra nel Pdl. È un controsenso ed è assolutamente impossibile". "Posso permettermi di dire una frase che arriva dai miei otto anni dai salesiani? "Extra ecclesiam, nulla salus"". Così Berlusconi, citando il noto proverbio, ha spiegato che fuori dal Pdl il partito del Sud non ha futuro. "Questo non vale solo per la Chiesa - ha infatti aggiunto - ma anche per il Popolo della Libertà".

ENTE E BANCA AD HOC - Nel corso di una conferenza stampa nel capoluogo abruzzese, il presidente del Consiglio ha spiegato che le linee generali del piano per il Sud, illustrato in mattinata a parlamentari e amministratori del Mezzogiorno ricevuti a Palazzo Grazioli, saranno illustrate venerdì, anticipando però che due degli aspetti contenuti nel piano saranno la creazione di un ente che "faccia della questione meridionale una questione nazionale" e la banca del Sud per erogare finanziamenti a progetti mirati. Sul meridione "non abbiamo ceduto a un ricatto, abbiamo dato un segnale e cioè che il Sud è nei nostri programmi" ha voluto precisare il presidente del Consiglio. Rispondendo poi con un sorriso e una battuta a chi gli chiedeva conto della lettera del sottosegretario Gianfranco Miccichè: "Io il conte Ugolino? È esattamente il contrario. È un'esegesi difforme dalla realtà", ha detto Berlusconi.

TERREMOTO, CENSIMENTO PER ASSEGNARE ALLOGGI - In visita a L'Aquila, il premier ha anche illustrato il piano che permetterà di "dare un tetto" entro novembre a 30mila persone e ha sottolineato che i lavori di ricostruzione sono in anticipo di tre giorni, annunciando tra le altre cose che "oltre 2000 persone potranno essere ospitate negli appartamenti e nelle case preparate per il G8 nella cittadella della guardia di finanza". Il presidente del Consiglio ha spiegato che, in generale, per "assegnare gli alloggi in costruzione" si farà un "censimento". "Le schede" per il censimento, ha detto il premier, sono "pronte e stampate" e "ciascuna famiglia" potrà fornire dettagli sul nucleo familiare e dare le proprie preferenze sul tipo di alloggio. Secondo il piano illustrato dal capo dell'esecutivo, dal primo al 10 agosto ci sarà il censimento; dal 10 al 20 agosto è prevista l'organizzazione dei dati; dal 20 al 30 ci sarà l'assegnazione degli alloggi.

 

30 luglio 2009(ultima modifica: 31 luglio 2009)

 

 

 

Il pressing del Quirinale

Sud, via a un nuovo Ente e a una banca

Oggi fiducia sul decreto anticrisi e varo dei "ritocchi"

Berlusconi e Tremonti (Insidefoto)

Berlusconi e Tremonti (Insidefoto)

ROMA - Il Cipe di buon mat­tino, con il via libera al piano di investimenti della Sicilia. Poi a seguire il Consiglio dei ministri con il decreto bis per correggere al volo le norme del provvedimento anticrisi, che sarà approvato questa sera stessa dal Senato con un voto di fiducia, e soprattutto la pri­ma discussione del nuovo pia­no decennale per il Sud, con la riedizione della Cassa per il Mezzogiorno, annunciato giovedì da Silvio Berlusconi. Sarà un’ultima giornata di lavoro as­sai impegnativa quella che at­tende venerdì il governo prima della pausa estiva. Anche per­ché il Consiglio dei ministri do­vrebbe avere una 'coda' sera­le, non appena il decreto sarà approvato dal Senato, per vara­re formalmente le modifiche.

Il piatto forte è il progetto messo a punto con il ministro dell’Economia, Giulio Tremon­ti, con cui il premier tenterà di calmare i fautori del partito del Sud. Riportando tutto a una lo­gica unitaria perché "per ren­dere nazionale la questione me­ridionale ci sarà, oltre alla Ban­ca del Sud, un nuovo ente" ha annunciato Berlusconi giovedì a L’Aquila. La nuova struttura dovrebbe coordinare gli inve­stimenti e le azioni di sviluppo a favore del Mezzogiorno ab­bandonando la frammentazio­ne regionale, e proiettandosi oltre il 2013, quando bisogne­rà ridiscutere a Bruxelles gli aiuti della Ue alle aree svantag­giate. Fino ad allora, ha ricor­dato ieri Berlusconi, nel Sud ci sono da spendere 27 miliardi, tra fondi euro­pei e nazionali, e i primi quattro saranno assegnati già oggi alla Sicilia dal Ci­pe.

È il primo dei piani re­gionali che arriva al tra­guardo, sbloccato ieri, do­po un braccio di ferro durato mesi, da un incontro tra Tre­monti e il governatore sicilia­no, Raffaele Lombardo. Un ver­tice "sollecitato e seguito dal presidente Berlusconi" e "deci­sivo per il caso Sicilia", fa sape­re una nota del Tesoro. Il Consiglio dei ministri si riunirà subito dopo per risolve­re i nodi del decreto anticrisi, nelle stesse ore all’esame del­l’Aula del Senato. Nel testo at­tuale ci sono un paio di norme, sulle quali è caduta l’attenzio­ne del Quirinale, che vanno modificate. È impossibile però farlo con un nuovo decreto fin­ché il Senato sarà impegnato nella loro discussione.

La solu­zione del pasticcio, del tutto analogo a quello della Finanzia­ria 2008 del governo Prodi, non è semplice. Il governo pun­terà a ottenere il via libera del Senato con la fiducia questa se­ra stessa. Il Consiglio dei mini­stri inizierà nel frattempo la di­scussione del decreto corretti­vo, e sarà probabilmente ricon­vocato 'ad horas' per l’appro­vazione formale, non appena arrivato il via libera del Senato. È l’unico modo che permet­terebbe al presidente della Re­pubblica di promulgare la leg­ge di conversione del decreto anticrisi ed emanare conte­stualmente il nuovo provvedi­mento del governo. Evitando che le norme contestate entri­no in vigore anche per un solo minuto.

Un problema serio so­prattutto per l’attività della Corte dei conti: il decreto, nel­la versione all’esame del Sena­to, limita notevolmente l’inizia­tiva dei magistrati della Corte. "Se la legge entrasse in vigore in nove casi su dieci - dice l’As­sociazione dei magistrati della Corte - le azioni avviate dalla Corte risulterebbero vanifica­te". Con il decreto bis saranno ripristinate anche le competen­ze del ministero dell’Ambiente sulle infrastrutture energeti­che. Ci sarebbero modifiche marginali anche allo scudo fi­scale, ma non dovrebbe essere modificata la tassazione delle plusvalenze auree. Subordina­ta al parere della Bce, che è con­traria, la norma così com’è non è applicabile a Bankitalia. "Rispetteremo le norme euro­pee, ma l’oro non è della Banca d’Italia, ma del popolo, dei con­tribuenti" ha detto giovedì Tre­monti.

Mario Sensini

31 luglio 2009

REPUBBLICA

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2009-08-01

Dopo il duro scontro tra il governo e l'Mpa, nell'isola arrivano più di 4 miliardi

Tremonti: "Il Sud è una questiona nazionale, via ad un piano straordinario"

Cipe, sbloccati i fondi per la Sicilia

Lombardo: "Molto soddisfatto, ma..."

Il segretario del Pd Dario Franceschini: "E' solo una presa in giro"

Cipe, sbloccati i fondi per la Sicilia Lombardo: "Molto soddisfatto, ma..."

Raffaele Lombardo

ROMA - L'annuncio era arrivato nella cena di ieri sera tra Silvio Berlusconi e i dissidenti siciliani del Pdl. Dopo giorni di tensioni tra il Cavaliere e l'Mpa di Raffaele Lombardo, dopo le minacce di dare vita ad un Pdl del Sud da parte lanciata da Gianfranco Micciché, il braccio di ferro si è concluso: il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato via libera allo sblocco di 4miliardi e 313 milioni di euro di Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas) destinati alla Sicilia. Il 43% sarà dedicato ai progetti per infrastrutture.

In pratica quello che chiedeva Lombardo che non aveva esitato a chiamare fuori l'Mpa dal vincolo di maggioranza. E oggi il governatore siciliano non nasconde l'entusiasmo : "Il mio è un super ok".

Poi tocca al ministro dell'Economia Giulio Tremonti spiegare come il Mezzogiorno sia "una questione nazionale". Per la quale serve "un piano che va operato con strumenti speciali". Berlusconi aveva parlato di un nuovo piano Marshall. Tremonti evita paragoni ma spiega: "E' necessaria una visione politica più generale. Sono chiuse per sempre le discussioni di un nord contro il sud. Creeremo una struttura per il sud. Non so se sarà una cassa per il mezzogiorno, ma il senso politico è quello". Poi il ministro entra nel dettaglio: " Ci saranno investimenti in strutture a supporto della legalità (caserme e carceri) e infine la fiscalità. Si è deciso di avviare esperimenti di fiscalità di vantaggio (o speciale come si chiama con il federalismo) compatibili con il quadro europeo e logici nella nostra strategia".

Si parte con la Sicilia ma, assicura Berlusconi, non ci si fermerà con l'isola. "L'approvazione del piano attuativo regionale della Sicilia varrà anche per tutte le altre regioni del sud. Abbiamo già aperto un tavolo con la Puglia e le altre regioni meridionali. Se le regioni approveranno i loro par non escludo una convocazione del Cipe durante la pausa estiva" spiega il premier.

Le polemiche dei giorni scorsi restano sullo sfondo. Dopo la continua minaccia di dare vita ad un Pdl del Sud, "i ribelli" rientrano nei ranghi. D'altronde che l'aria fosse cambiata si era capito dopo la cena di ieri sera durante la quale il Cavaliere aveva annunciato l'arrivo dei Fondi, stoppando la nasciata di un nuovo partito. "Sono particolarmente soddisfatta delle decisioni del Cipe. E' la fine di una fase di dialettica interna"afferma il ministro dell'Ambiente, la siciliana Stefania Prestigiacomo. E anche Gianfranco Miccichè sottolinea: "Quello approvato oggi dal Cipe è il Par della pace". Tutto risolto dunque? Per ora, ma sul fututo Lombardo non si sbilancia: "Il partito del Sud? "Rimane una spada di Damocle...". Piazzata sulla testa di Berlusconi.

Nel frattempo il Pd attacca. "Il Sud è stato tradito da un anno di governo Berlusconi" dice Dario Franceschini. Per il segretario del Pd lo sblocco dei fondi Fas da parte del Cipe "è una presa in giro" perchè "era una scelta obbligatoria e i soldi in cassa ci saranno solo dal 2010". Tra l'altro, hanno sottolineato Franceschini e il responsabile del Mezzogiorno del Pd, Sergio D'Antoni, "sono stati tolti al Sud 35 miliardi e questo significa meno strade, meno sostegno alle imprese, meno ferrovie, meno tutto". Critica anche l'Idv che, per bocca del capogruppo alla Camera Massimo Donadi, parla di "corruzione politica". "Il presidente del Consiglio - spiega Donadi - utilizza per il meridione soldi che in realtà non ci sono o che vengono sottratti ad altre importanti voci di bilancio. Denaro che compare e scompare all'improvviso come in un gioco di magia, a seconda di chi tira per la giacchetta il Governo".

(31 luglio 2009)

 

 

 

 

Il presidente del Consiglio critica l'ipotesi di un movimento meridionalista

Domani il Cipe delibererà stanziamenti di 4 miliardi per le infrastrutture

Berlusconi: "Inaccettabile il partito del sud"

In arrivo il piano per il mezzogiorno

Berlusconi: "Inaccettabile il partito del sud" In arrivo il piano per il mezzogiorno

Silvio Berlusconi

ROMA - La frase ha il vago sapore della scomunica. "Extra ecclesiam, nulla salus". Citazione latina con cui, in sostanza, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi blocca sul nascere qualsiasi velleità scismatica del suo ex fedelissimo Gianfranco Micciché (l'artefice del 61 a zero in Sicilia durante le politiche del 2001) e del governatore siciliano Raffaele Lombardo. "Non possiamo accettare qualcosa che anziché andare verso l'aggregazione del centrodestra prende alcune forze del Pdl e le porta fuori".

Per il premier un partito del sud "non ha ipotesi di successo, non ci può essere un partito che trae origine dal Pdl. Sarebbe un controsenso". Se per i "ribelli" il Cavaliere riserva il bastone, al resto del centrodestra porge la carota. "Non ho mai avuto una maggioranza così coesa". E sulla crisi economica: "Ha ragione Obama, il catastrofismo è nemico della ripresa, ci sono segnali di decelerazione della crisi".

"Figli e figliastri". Alle regioni del Sud, insomma, ci pensa il Popolo delle Libertà, con la creazione di un ente che "faccia della questione meridionale una questione nazionale" e con una banca del sud. Il premier ha reso noto che le linee generali per il sud saranno illustrate domani: "Un piano che verrà alla luce dopo studi e diversi approfondimenti". Si parla di quattro miliardi, ma solo per la Sicilia. E già protestano le altre regioni del Sud. Il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, parla di "figli e figliastri".

Sbloccati i fondi per il meridione. Domani il Cipe delibererà stanziamenti di 4 miliardi per le infrastrutture. Il principio di base è che "i fondi saranno destinati soltanto a progetti precisi e già definiti" e, soprattutto, soltanto in conto capitale. Molto peso è stato poi dato ai 138 progetti "già definiti dal ministro per le infrastrutture Altero Matteoli per il Sud", a partire da quello per il ponte sullo Stretto.

L'incontro con i parlamentari siciliani. Già stamattina, a una riunione a Palazzo Grazioli, il Cavaliere aveva illustrato il suo piano per il Sud. "Mancavano quelli che hanno posto un ricatto, visto che non hanno votato la fiducia sul decreto legge anti-crisi alla Camera". ha detto il senatore Antonio D'Alì, lasciando Palazzo Grazioli. Nel corso della riunione - ha detto il senatore Domenico Nania - si è parlato anche "dell'emergenza rifiuti in Sicilia che potrebbe aggravarsi come in Campania".

"Prima il cammello, poi il tappeto". La Lega guarda con sospetto all'attivismo meridionalista del Pdl. "Prima bisogna conoscere i progetti", è stato il commento del ministro delle Riforme Umberto Bossi. "Se non si risolve la questione del Sud - ha detto all'ANSA il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli - non si risolve nemmeno la questione settentrionale. Però prima vogliamo vedere il cammello e poi diamo il tappeto. Insomma aspettiamo di conoscere i contenuti del progetto".

Il Pd attacca. "I soldi che Berlusconi ha promesso a Lombardo, 4 miliardi, fanno parte di quei 27 miliardi dei fondi Fas regionali - ha detto Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Partito Democratico - quindi non c'e nessun nuovo stanziamento perchè sono fondi previsti dal 2007. Di che cosa parla allora Berlusconi?".

(30 luglio 2009)

 

 

 

 

Incontro a Palazzo Grazioli tra il premier e alcuni ministri, non invitata la Prestigiacomo

Dopodomani al Cipe la questione dei fondi Fas. Saranno sbloccati 4 miliardi

Berlusconi: piano Sud venerdì al Cdm

Micciché: "Sei come il conte Ugolino"

Il sottosegretario, neanche lui convocato, annuncia anche le sue dimissioni

Il premier: "Incontrerò domani il ministro per l'Ambiente. Si tratta di un work in progress"

Berlusconi: piano Sud venerdì al Cdm Micciché: "Sei come il conte Ugolino"

Gianfranco Miccichè

ROMA - "Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino che mangiava i suoi figli". E' uno dei passaggi della lettera a Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi è stata inviata da Gianfranco Miccichè, sottosegretario siciliano alla presidenza del Consiglio con delega per il Cipe, che annuncia anche le sue dimissioni. Una lettera che, assieme alla minaccia di creazione di un Parlamento e di un partito del Sud, getta una luce particolare sulla riunione di oggi a Palazzo Grazioli tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e alcuni ministri del governo. Risultato: il premier annuncia che il piano infrastrutture per il Mezzogiorno sarà esaminato venerdì dal Consiglio dei ministri. Mentre il Cipe, sempre venerdì, discuterà invece dei fondi Fas.

Cipe. Venerdì al Cipe saranno sbloccati quattro miliardi per la Sicilia. E' quanto sarebbe emerso dalla riunione a palazzo Grazioli. Durante il vertice, a cui hanno preso parte il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Raffaele Fitto ministro per i Rapporti con le Regioni, e il ministro della Giustizia Angelino Alfano, si è discusso delle linee guida che approderanno nel prossimo Cdm. Il ministro Alfano, durante l'incontro, avrebbe fatto notare che ci sono ancora otto miliardi di risorse da spendere per l'economia dell'isola, da qui la necessità di legare i finanziamenti che saranno stanziati a obiettivi ben precisi. Tra le linee guida del piano sarebbe stata confermata l'idea di una cabina di regia per l'utilizzo dei fondi.

"E' un lavoro in progress", ha detto il presidente del Consiglio parlando al ministero dei Beni Culturali. Quanto all'ammontare dei fondi da destinare al Meridione, Berlusconi non si è pronunciato. Tuttavia ha parlato di "cifre già stabilite".

Prestigiacomo e Miccichè. Non è passata inosservata l'assenza alla riunione della titolare dell'Ambiente. "Incontrerò il ministro Prestigiacomo domani mattina - ha detto Berlusconi - oggi ho incontrato altri ministri, si tratta di un work in progress per la preparazione di un 'piano Berlusconi' per il Sud che annunceremo nel prossimo Consiglio dei ministri e che poi presenteremo in tutte le sue particolarità, credo al ritorno dal periodo feriale".

"Anticipo soltanto - ha aggiunto - che avremo anche un Cipe venerdì mattina che riguarda i fondi Fas".

"Si è cercato - viene fatto osservare da fonti governative - di evitare eventuali fibrillazioni visto che si sta lavorando in modo costruttivo e ci sarà anche l'apporto in tal senso del ministro Prestigiacomo". All'incontro di oggi non è stato invitato nemmeno Miccichè, esponente Pdl siciliano che dialoga con l'Mpa di Raffaele Lombardo sul partito per il Sud.

La lettera. "Siamo cresciuti insieme e abbiamo insieme aiutato a crescere" tanti dirigenti in Sicilia, come Alfano, che "ora si ribellano contro di me", dice Gianfranco Miccichè, che aggiunge: "Considera questa lettera" come l'annuncio di dimissioni. La lettera comunque, rivelano fonti parlamentari del Pdl, è antecedente al tentativo di una mediazione portata avanti da Silvio Berlusconi. Fatto sta che il premier, dicono le stesse fonti, avrebbe anche balenato l'idea di nominare un 'commissario' in Sicilia per mettere fine ad una 'querelle' sul partito che si trascina da tempo.

Il partito del Sud. "Viviamo un divario profondo nel Paese e, per la verità, questa svolta che chiediamo non per arricchire il Sud o per sperperare denaro, ma per superare il divario e finalmente unificare l'Italia, io ancora non la vedo, sebbene molti ne parlino. Il presidente del Consiglio se l'è intestata, ha dato rassicurazioni e, come dire, non vedo l'ora di prendere atto di questa svolta virtuosa", ha detto il presidente della Regione Sicilia e leader Mpa, Raffaele Lombardo. Paolo Bonaiuti invece getta acqua sul fuoco e assicura che "la questione del Sud è in via di risoluzione". Resta il fatto che lo stesso Lombardo promette "continuerò a dialogare con il governo ma facendo il mio mestiere e il mio dovere responsabilmente, portando avanti misure rigorose e spesso impopolari, senza le quali non abbiamo il titolo di pretendere che il giusto ci venga dato dall'esecutivo nazionale".

(29 luglio 2009)

 

 

 

 

Allo studio grandi opere, fiscalità di vantaggio, turismo e nuova Cassa per il Mezzogiorno

Il Cavaliere ha una cartellina con tutte le lamentele degli altri ministri contro il capo del Tesoro

Cresce la rivolta dei "sudisti"

"Berlusconi deve agire subito"

di FRANCESCO BEI

Cresce la rivolta dei "sudisti" "Berlusconi deve agire subito"

Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti

ROMA - Cresce la pressione su Berlusconi perché cambi strada in fretta e "faccia qualcosa, qualsiasi cosa, ma presto". E non si parla della vita privata del premier, ma della strategia dell'esecutivo. Carmelo Briguglio, siciliano di fede finiana, la riassume così: "Nel partito è scoppiata la questione meridionale". Il Pdl, in effetti, appare un cantiere in pieno fermento. Mille iniziative, con un comune denominatore: bloccare la "trazione leghista" che ha fin qui condotto l'azione del governo, ridimensionare lo strapotere del ministro dell'Economia, "dare la sveglia" al Cavaliere.

Così ieri è nato il Pdl-Sicilia - con il supporto di numerosi finiani come lo stesso Briguglio o Fabio Granata - con l'intenzione di arrivare a una formazione sul modello della Csu bavarese. C'è poi il partito del Sud di Gianfranco Micciché; c'è la Fondazione Polo Sud, lanciata da Amedeo Laboccetta e altri 25 parlamentari Pdl, che ha già aperto sedi a Napoli, Bari e Catanzaro. Senza contare l'alleanza per il Sud di Raffaele Lombardo o il "progetto Lazio" di Mario Baccini.

L'allarme è alto in vista dell'autunno, quando la crisi economica scaricherà i suoi effetti negativi sull'occupazione, e la tensione nell'esecutivo sta salendo. La prova generale di quello che potrebbe accadere la si è avuta mercoledì scorso alla direzione del Pdl. A porte chiuse, alla presenza del premier, per la prima volta il dissenso contro il ministro "nordista" dell'Economia è esploso da più parti senza remore. "Tremonti - è l'accusa di uno dei meridionalisti - ha svolto dei passaggi sul Mezzogiorno non solo culturalmente inadeguati, ma al limite dell'offesa. L'abbiamo contraddetto in molti: una cosa che a lui dà molto fastidio non essendoci abituato".

Uno dei più scatenati contro Tremonti è stato il ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, che si propone nel governo come il regista della "jacquerie" meridionalista. Contrario al partito del Sud di Micciché, Fitto ne condivide tuttavia le ragioni di fondo e lo ha spiegato a più riprese al premier. Il risultato di questo "accerchiamento" ha prodotto l'annuncio di un futuro "Piano per il Sud", che dovrebbe concentrarsi su una decina di grandi opere, finanziate anche grazie ai fondi FAS, il rilancio della fiscalità di vantaggio, lo sblocco di risorse per il turismo, una centrale di investimenti per il Sud (la suggestione è quella di replicare la vecchia Cassa per il Mezzogiorno).

"Intendiamoci - ha confidato Fitto ai suoi - il Piano ancora non c'è, è un'intenzione. Ma c'è la consapevolezza di Berlusconi che vada riempito di contenuti veri". Insomma Fitto al momento pare convinto di aver raddrizzato la barca: "Per far diventare l'annunciato "Piano Sud" il fulcro programmatico del governo - è il suo ragionamento - c'era bisogno intanto che Berlusconi scendesse in campo in prima persona. E questo l'ha fatto: è un passo avanti". L'obiettivo di Fitto e dei tanti che, nel governo, la pensano come lui (da Alfano a Prestigiacomo, da Brunetta a Bondi, fino a Gianni Letta) è far sì che il timone della futura azione verso il Mezzogiorno resti saldamente in mano a palazzo Chigi. "Con l'idea di una cabina di regia - obietta un altro avversario di Tremonti - il ministro dell'Economia tenta la sua solita tattica: imbrigliare il problema per mesi senza affrontarlo". Stavolta invece l'ala meridionalista è decisa a non farsi distrarre, avendo individuato un varco per spezzare l'egemonia tremontiana. E il "varco" sarebbe proprio il presidente del Consiglio, sempre più insofferente per il protagonismo del "geniale Giulio". Racconta un ministro: "Prima dell'ultima riunione di governo sono andato a protestare con il presidente per l'ennesima beffa che ho subito da Tremonti e Berlusconi mi ha stoppato subito: "vedi questa cartellina?" mi ha detto, "ecco, qui raccolgo tutte le lamentele dei tuoi colleghi verso di lui. E oggi alle cinque l'ho convocato per tirargli le orecchie". Durante l'incontro, riferisce la stessa fonte, il Cavaliere teneva sulla scrivania un quotidiano con la faccia di Tremonti in prima pagina e il titolo malizioso: "Sub-premier".

(26 luglio 2009)

 

 

 

 

Arriva la manovra: 36 miliardi in tre anni. Forse approvata il 18 giugno

Contestati i tagli al Mezzogiorno per finanziarie gli sconti fiscali. Comuni in allarme

Ici, la rivolta della Sicilia

"Ricorso alla Consulta"

A capo della protesta il leader del Movimento per l'autonomia di Lombardo

L'alleato di Berlusconi a capo degli scontenti. Con lui il governatore della Calabria

di BARBARA ARDÙ

<b>Ici, la rivolta della Sicilia<br/>"Ricorso alla Consulta" </b>

Raffaele Lombardo, leader Mpa, e Silvio Berlusconi

ROMA - La Sicilia non ci sta a pagare di tasca propria l'abolizione dell'Ici per tutti gli italiani. Raffaele Lombardo, presidente della Regione e alleato di Berlusconi al governo, annuncia battaglia. Ricorrerà alla Corte costituzionale contro lo scippo operato dal governo e voterà contro il provvedimento. È il primo strappo del leader dell'Mpa, il Movimento per l'autonomia, imbarcato dal Cavaliere durante la campagna elettorale.

Ma Lombardo non è solo nella rivolta. Insorge anche Agazio Loiero, presidente della Calabria, che ieri durante il primo incontro tra Stato e Enti locali, s'è rivolto direttamente al premier definendo "ingiusto" il sacrificio chiesto a siciliani e calabresi. Tra l'altro, ha aggiunto, si tratta di risorse che "provengono in gran parte dagli impegni assunti nella precedente legislatura a favore dello sviluppo infrastrutturale". Loiero ha chiesto che venga istituito un tavolo per discutere dell'abolizione dell'Ici. Tremonti ha promesso che si rimedierà sbloccando i fondi europei non utilizzati. Soluzione bocciata dal presidente della Calabria, perché quei fondi semmai sono "aggiuntivi" e comunque già finiti.

C'è anche una questione sociale, ha ricordato Loiero, perché parte di quei soldi erano destinati "a stabilizzare lavoratori socialmente utili". Il tavolo per discuterne comunque ci sarà, ha annunciato Leonardo Domenici, presidente dell'Anci, preoccupato per le risorse sottratte ai Comuni. Ma sia il premier che il ministro dell'Economia Tremonti non hanno lasciato ampi margini di manovra. Siamo in periodi di vacche magre, avrebbero detto, ed è necessario che tutti stringano la cinghia. Tant'è che il primo decreto da varare a fine giugno conterrà un piano di tagli triennali per circa 32 miliardi.

Sull'Ici è la Sicilia a pagare il prezzo più salato. Gli sono stati "scippati" 1 miliardo e 400 milioni, l'abolizione dell'imposta costerà due miliardi e 600 milioni. Fondi considerati essenziali. Inoltre, la Sicilia "contribuirà" per più della metà. La mossa di Lombardo però non arriva a sorpresa. Il leader dell'Mpa aveva già dichiarato che i suoi legali stavano studiando un ricorso. E la strada l'hanno trovata. Il decreto sull'Ici fu deciso nel Consiglio dei ministri di Napoli. Lombardo non c'era. E secondo lo Statuto siciliano il presidente della Regione è chiamato a partecipare con voto consultivo alle sedute del Consiglio dei ministri quando si discutano materie di interesse regionale. Non solo. "L'operazione - aveva avvertito - non si può fare perché si dirottano verso spese correnti fondi destinati agli investimenti".

Ma il governo ha continuato per la sua strada. E ora il Sud insorge. Lombardo annuncia una manifestazione a Roma per la prossima settimana. Cgil, Cisl e Uil si sono date appuntamento per oggi alle 9 davanti al Comune di Palermo per chiedere il reintegro delle somme destinate ai lavoratori socialmente utili. E trenta parlamentari calabresi e siciliani hanno chiesto il sostegno politico del Pd a veltroni. Perché ormai, hanno detto, è rivolta in tutte le regioni del Sud. Tanto che i consigli comunali e provinciali di Calabria e Sicilia si riuniranno insieme l'11 giugno in segno di protesta.

( 6 giugno 2008

 

 

 

 

 

Svolta nella corsa verso la poltrona di Governatore dell'isola

Passo indietro di Miccichè, ma l'Mpa punta i piedi. Accordo a rischio

Sicilia, Tensione tra Pdl e Lombardo

Forza Italia sceglie la Prestigiacomo

di EMANUELE LAURIA

<B>Sicilia, Tensione tra Pdl e Lombardo<br>Forza Italia sceglie la Prestigiacomo</B>

Stefania Prestigiacomo

PALERMO - Ha chiesto un passo indietro a Gianfranco Micciché e uno in avanti a Stefania Prestigiacomo. Ma la mossa di Silvio Berlusconi non è servita a sciogliere il nodo Sicilia. Perché il leader del movimento per l'Autonomia Raffaele Lombardo tiene duro, e anche davanti alla nomination dell'ex ministro alle Pari opportunità, conferma la sua candidatura alla presidenza della Regione. Con l'appoggio dell'Udc di Totò Cuffaro. Il centrodestra che tenta di ricomporsi in Sicilia, dove potrebbe giocarsi la vittoria del Cavaliere anche alle Politiche, resta vittima dei veti incrociati.

Il Cavaliere aveva svolto le sue consultazioni e dopo aver ascoltato Gianni Letta e Marcello dell'Utri, dopo aver ottenuto l'assenso dei dirigenti siciliani del partito, era pronto a lanciare la candidatura della Prestigiacomo. A metà mattinata, Micciché si dice sicuro: "Il nome di Stefania, per me, offre ampie garanzie, sarà lei a continuare la mia battaglia. Credo che su questa soluzione si arriverà a una convergenza di tutte le forze del centrodestra". Ma gli alleati si irrigidiscono. L'Mpa si affida al proprio sito Internet per dire "no alla lusinghe" e definire "irrinunciabile la candidatura a presidente della Regione di Raffaele Lombardo, anche a fronte di quella, degna di rispetto, della Prestigiacomo". E l'Udc, per voce del segretario regionale Saverio Romano, non cede di un passo: "Il nostro candidato era e rimane Lombardo".

Sulla Prestigiacomo cade invece la pregiudiziale che Alleanza Nazionale aveva posto sul nome di Gianfranco Micciché: "La proposta di candidare Stefania Prestigiacomo - dice il coordinatore regionale di An Giuseppe Scalia - corrisponde alla necessità di una scelta autorevole, prestigiosa e innovativa. Auspichiamo però, una convergenza di tutto il centrodestra".

Ma restano i malumori, anche dentro Forza Italia, confermati dal no dell'europarlamentare Francesco Musotto alla Prestigiacomo: "La Sicilia ha il diritto di progettarsi il suo futuro senza perseguire operazioni di marketing politico". Lombardo da Catania lancia qualche messaggio verso Palazzo Grazioli. Sabato, afferma, avvierà la campagna elettorale ad Acireale, auspicando che attorno al programma che prevede lo sviluppo dell'isola "ci sia l'incontro con tutti i partiti della ex Cdl con i quali abbiamo collaborato". Non serve neppure un incontro fra Berlusconi e la Prestigiacomo, nel pomeriggio, a dirimere la questione. "Stiamo conversando con le altre parti, sono ottimista", si limita a dire il Cavaliere a Matrix.

(22 febbraio 2008) Il premier interviene per tagliare le polemiche che coinvolgono Mpa

ex-An, Lega e pezzi del partito. E annuncia lo sblocco dei fondi "Fas"

Pdl, è scontro sul partito del Sud

Berlusconi: "Piano innovativo per il meridione"

Pdl, è scontro sul partito del Sud Berlusconi: "Piano innovativo per il meridione"

Silvio Berlusconi

ROMA - Lo scontro sul partito del Sud agita il Pdl: tra le spinte autonomiste dell'Mpa di Raffaele Lombardo e i "ribelli" guidati da Miccicché, oggi si inserisce anche il ministro Brunetta, decisamente contrario: "Dico no se deve servire a ricattare il resto della politica".

Tensione che preoccupa e consiglia l'intervento diretto del premier. Silvio Berlusconi, in serata, prende la questione dal lato che interessa tutti, quello economico e, in una nota ufficiale, annuncia lo sblocco in tempi rapidi dei fondi "Fas" (quelli per le aree sottoutilizzate" che furono all'origine della recente crisi alla Regione Sicilia) per il Mezzogiorno ed un piano "innovativo" per il rilancio del Sud. Ma c'è spazio anche per una stilettata a chi insiste: "Non mi preoccupano le uscite e i comportamenti che sono con evidenza riconducibili a recriminazioni e a richieste di potere di tipo personale e che si è invano cercato di coprire come fossero attenzioni verso il destino del Mezzogiorno".

E il premier rivendica a sé e al suo esecutivo un forte impegno per il Meridione: "Questo governo - spiega la nota di Palazzo Chigi - non ha mai trascurato i problemi del Sud. Mi sembra che abbiamo fatto molto, anzi moltissimo, per Napoli e per la Campania, per l'Aquila e per l'Abruzzo, per Catania, per Palermo, che non sono certo aree del Nord".

Poi il capitolo infrastrutture: "Sono state anche stanziate somme rilevanti per numerose infrastrutture e avrò il piacere di inaugurare diversi cantieri da qui alla fine dell'anno. Piuttosto, consapevoli che i sistemi amministrativi del passato hanno dato luogo a troppe inefficienze e a troppi sperperi - aggiunge Berlusconi - abbiamo richiesto e atteso garanzie dalle regioni circa l'utilizzo dei Fondi Fas in infrastrutture anzichè in spese correnti. E presto trasferiremo alle stesse regioni i suddetti fondi".

Ed ecco il piano innovativo: "Ora - sottolinea il presidente del Consiglio - stiamo lavorando con i ministri delle Infrastrutture, dello Sviluppo e dell'Economia, dell'Ambiente e delle Regioni per mettere a punto un Piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo ci stanno da sempre a cuore perchè significano maggior benessere per tutta l'Italia".

La tensione nel Pdl. Il tema, si diceva, ha creato comunque tensione nel centrodestra. A cominciare da Renato Brunetta: "Dico no al partito del Sud, se la sua missione deve essere quella di ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male".

Ed ecco la soluzione del ministro della Funziona pubblica: "Che esista da sempre un problema meridionale è indubbio - spiega Brunetta - ma la questione è affrontare con fermezza i nodi di una classe dirigente e politica inadeguata. Inutile o sterile fare del facile campanilismo o peggio farsi prendere dalla facile retorica sui luoghi comuni del Mezzogiorno". Venendo all'attualità politica per Brunetta il problema è chiaro: "Se si tratta di avere piu' soldi e spenderli male allora dico di no. Se questi movimenti politici si formano per ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male allora non li vedo con favore".

Disco rosso anche da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno che da una parte si dice favorevole ad un ministro per il Mezzogiorno, dall'altra però avverte: "Il confronto deve restare nel Pdl. Non c'è bisogno di fare uscire schegge impazzite fuori dal nostro partito".

Mentre Ignazio La Russa vede il rischio frammentazione: "Secondo La Russa la questione del Sud deve diventare "emergenza nazionale, ma se si mettono in contrasto le ragioni del Sud con quelle del Nord, secondo quanto sembrerebbe voler fare un Lombardo o altri, il Sud farebbe la parte del vaso di coccio, dando spazio alla Lega non di Bossi, che è su un altro livello, ma a quella dei Borghezio: sarebbe un passo indietro rispetto a quello che è il percorso nazionale del Popolo della Libertà". Il titolare della Difesa, però, non nega i problemi del Mezzogiorno e invita il centrodestra "ad accendere di più i riflettori su quello che stiamo facendo per il Sud".

Un fuoco di fila che, però, non sembra spaventare i sostenitori del "partito del Sud". "Nella manovra anticrisi non c'è neppure una riga per il Mezzogiorno, hanno perfino cancellato anche quel poco che c'era sul Ponte. Se il decreto non sarà modificato la scissione del Pdl sarà inevitabile e nascerà 'Forza Sud'" taglia corto Miccichè, in un'intervista a Il Sole 24 Ore. Duri i toni del sottosegretario che punta il dito contro il "il governo della Lega". Sono pronti all'addio i dissidenti, ma avvertono: "Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori".

Polemica abbastanza calda, insomma. E Berlusconi non tarda a farsi sentire

(26 luglio 2009)

 

 

 

 

Caso escort, nuova dura presa di posizione del giornale dei vescovi

"Chiunque è stato raggiunto dagli interventi ha capito quello che si doveva capire"

Avvenire: "La Chiesa non ha taciuto

davanti alle vicende del premier"

Liberation e il Times tornano ad occuparsi di "Silvio, Noemi e Patrizia"

Avvenire: "La Chiesa non ha taciuto davanti alle vicende del premier"

ROMA - Nessun "silenzio di convenienza". Di fronte alle vicende personali del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e agli "spettacoli niente affatto confortanti" che offre la scena pubblica, l'Avvenire e i vescovi hanno fattio sentire la propria voce. Il direttore Dino Boffo torna ad occuparsi della vicenda escort a palazzo Grazioli e ricorda come il suo giornale e i vescovi italiani, si siano pronunciati in "modo netto sul piano dei contenuti e della prassi" e "chiunque è stato raggiunto dai loro interventi ha capito quello che si doveva capire".

Il commento di Boffo è stato sollecitato da una lettera di un sacerdote, don Angelo Gornati, che protesta per quello che è, a suo dire, un atteggiamento di silenzio della Chiesa di fronte alla vita privata del presidente del Consiglio. "Quale spazzatura, quale disgusto, quale miseria", commenta il prete chiedendo una "una parola chiara".

E di parole chiare, assicura Boffo, la Chiesa ne ha spese. Condannando senza reticenze i comportamenti del premier. L'ultima volta il 25 luglio. Anche allora l'autore della reprimenda era stato Boffo. Che aveva accusato Berlusconi di "non avere fatto chiarezza", attaccandolo sulla convinzione, che il Cavaliere sbandiera in continuazione, di avere l'appoggio degli italiani. "La vicenda - scriveva il direttore di Avvenire - non solo non ci convince ma, per quanto ci è dato di capire, continua a piacere poco o punto a larga parte del Paese reale. E non ci piace che determinati comportamenti siano messi a confronto con il consenso inafferrabile dei sondaggi quasi che da questi possa venire l'avallo a scelte poco consone".

Francia. Su Liberation un articolo ripercorre la vicenda berlusconiana da Noemi Letizia a Patrizia D'Addario. Dalla festa a Casoria, passando per il divorzio da Veronica Lario, alle feste a palazzo Grazioli. Dal "è solo gossip" al "non sono un santo". Il giornale francesce racconta la campagna di Repubblica, l'invito al boicotaggio pubblicitario più volte lanciatio dal premier e scandaglia la figura di Patrizia d'Addario e le sue registrazioni che hanno messo in chiaro i rapporti tra la escort barese e il premier.

Inghilterra. Il Times, in una pagina dedicata alla prostituzione, riprende l'intervista al Corriere della Sera di Licia Nunez: "Il mio nome è stato associato a quello di alcune escort professioniste reclutate da Tarantini per le feste del premier ma io non sono una escort. Io e Berlusconi ci siamo visti sei, sette volte. L' ho conosciuto nel 2007 e poi mi diede il suo numero di telefono".

(28 luglio 2009)

 

 

L'UNITA'

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.unita.it

2009-08-01

Cipe, sbloccati 4 miliardi per la Sicilia. L'opposizione: "Ne avete sottratti 35"

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato via libera allo sblocco di oltre 4 miliardi di euro di Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas) destinati alla Sicilia. I fondi Fas stanziati per la Sicilia, secondo quanto riferito da fonti di palazzo Chigi, ammontano a 4 miliardi e 313 milioni di euro.

La Sicilia fara' da apripista a tutte le altre regioni che presenteranno i Progetti Attuativi Regionali (Par) per l'assegnazione dei Fas. Lo ha confermato il ministro per le Attivita' produttive Claudio Scajola. Scajola ha spiegato che la Sicilia ha dedicato il 43% del suo Par alle infrastrutture e il 14% alle misure a sostegno della produttivita'. Il trasferimento dei fondi avverra' soltanto ad avanzamento dei lavori. Queste risorse - ha spiegato - potranno essere utilizzate anche per la copertura della cosidetta fiscalita' di vantaggio.

Il Cipe ha approvato i progetti definitivi di 12 opere infrastrutturali per complessivi 3 miliardi di euro. ''Con la delibera di oggi - spiega il mnistro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli - l'ammontare degli interventi infrastrutturali approvati dal

dicembre 2008 raggiunge la soglia di 13,2 miliardi di Euro tra risorse pubbliche e private. Si tratta di interventi strategici

di grande rilievo che contribuiranno in modo sostanziale alla ripresa economica e all'ammodernamento del Paese dopo i ritardi

del passato che avevano relegato l'Italia agli ultimi posti in Europa''.

Tra gli interventi che hanno avuto il via libera - spiega una nota del ministero - anche il tunnel di base del Brennero, la

linea ferroviaria alta velocita'/alta capacita' Milano-Verona e la realizzazione del primo lotto della tratta Treviglio-Brescia

Quanto alle altre opera che hanno avuto il via libera, anche ''la strada statale Maglie-Santa Maria di Leuca e la Metrotranvia di Bologna''. E' stato inoltre ''approvato anche lo spostamento dell'asse ferroviario di Cannitello (RC) che consentira' l'ubicazione della Torre del Ponte sullo Stretto sulla costa calabra''.

Il Cipe ''ha anche approvato uno stanziamento di 50 milioni per la salvaguardia di Venezia e della Laguna. Altri interventi

riguardano la ferrovia Metrocampania nord-est Piscinola-Aversa, il completamento del raddoppio della tratta ferroviaria Torre

Annunziata-Pompei e l'interramento della linea ferroviaria, il consolidamento della galleria di Camaldoli. La bretella di

collegamento da Soccavo a Mostra tra le ferrovie Cumana e Circumflegrea, a Napoli. Le ferrovie Sud-Est. Approvati anche i

progetti per la rete di acquedotti nel comprensorio del Consorzio di bonifica montana del Gargano''.

Entusiasta, almeno pare, Lombardo: ''Questo governo, ed e' un fatto storico, si pone come obiettivo il superamento del divario fra Nord e Sud'' e con lo sblocco dei Fas per la Sicilia ''ha smentito con i fatti, che sono piu' importanti delle parole, il presunto 'nordismo' del governo''. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, nel corso della quale ha pubblicamente ringraziato i ministri Giulio Tremonti, Stefania Prestigiacomo, Claudio Scajola e il sottosegretario Gianfranco Micciche', scesi con lui in sala stampa.

Critico invece il giudizio del segretario del Pd Dario Franceschini: ''Il Sud e' stato tradito da un anno di governo Berlusconi. Ogni cosa che e' stato necessario finanziare, da quelle nobili come il terremoto in Abruzzo a quelle ignobili come le multe per le quote latte, e' stata finanziata togliendo fondi alle aree sottosviluppate'', ha detto Franceschini, nel corso di una conferenza stampa indetta per denunciare la divergenza tra quello che il governo fa e quello che comunica di aver fatto per il Meridione.

Franceschini spiega che finora ''sono stati tolti al Mezzogiorno 35 miliardi di cui non parla nessuno''. Inoltre i 4 miliardi che sono stati sbloccati oggi dal governo erano ''fondi dovuti e indisponibili'' per i ministeri, visto che spettavano direttamente alle Regioni.

Il segretario del Partito democratico evidenzia infine che i fondi sbloccati oggi non possono essere spesi nel 2009 ''perche' non andranno a cassa prima del 2010'.

Sull'ipotesi che si ritorni a una nuova edizione della famigerata Cassa per il Mezzogiorno hanno parlato sia Bassolino che Bersani. "Siamo alla schizofrenia - dice l'ex ministro dell?industria - gli stessi che parlano di federalismo parlano ora di una nuova cassa per il Mezzogiorno". "Ci si avvia di nuovo verso una discussione assurda e inconcludente - ha rilevato - totalmente al di fuori dalla concretezza e dall'immediatezza dei problemi".

Una battuta polemica anche da Massimo D'Alema: "Siamo in queste ore alla versione berlusconiana della questione meridionale, dopo Guido Dorso, Gramsci e Salvemini". "Riceve pezzi - ha detto D'Alema riferendosi a Berlusconi - di classe dirigente meridionale a palazzo Grazioli e, a seconda del potere di ricatto, sblocca i fondi. Per ora ce l'ha fatta la Sicilia".

"Sono pezzi - ha detto - di ceto politico meridionale che si recano col cappello in mano dal padrone dei fondi che poi - ha

concluso - non è neanche Berlusconi ma Tremonti".

31 luglio 2009

 

 

 

 

Il partito del Sud e i dubbi su Cicchitto

di Il Congiurato

A pagare politicamente la tensione sul Sud alla fine potrebbe essere Cicchitto, a giudicare da come mercoledì scorso Berlusconi ha chiesto conto del suo operato. La sequenza di votazioni a rischio su fiducia, decreto anticrisi e dpef ha messo a nudo i suoi limiti. "Ma vi rendete conto che martedì in Aula c’erano diversi nostri deputati che non hanno votato il decreto pur essendo presenti?" raccontava ieri un parlamentare Pdl. Stupore, ma anche un implicito atto d’accusa alla guida della prima componente di maggioranza. I problemi politici non si risolvono con la disciplina. Ma è evidente che qualunque fronda diventa potenzialmente letale se la soglia di assenze fisiologiche è già di per sé elevatissima. Un altro capogruppo è intervenuto venerdì per invertire la tendenza dopo il primo segnale di pericolo. E invece il governo si è dovuto arrendere al fatto che per la prossima settimana i deputati non sono disponibili a tornare a Roma nemmeno due giorni, costringendo Tremonti alla contorsione di un decreto correttivo di un decreto appena convertito in legge.

Ormai non si contano più le volte che la maggioranza è stata battuta alla Camera, cosa che invece con numeri meno blindati avviene più raramente a Palazzo Madama. Di sicuro ci sono ragioni ascrivibili a dimensioni e regolamenti diversi. Però c’è anche altro. Per esempio non è raro sentire deputati che si lamentano perché il loro capogruppo spesso non li saluta quando li incrocia. Ci vuole davvero poco a far irritare un onorevole. Tutte cose che uno dell’esperienza di Cicchitto dovrebbe sapere bene, ma talvolta lui sembra distratto dalle letture e dalle quotidiane battute ai tg. Qualcuno dice che i passaggi in sala stampa siano le uniche occasioni di incontro con il suo vicepresidente vicario, Italo Bocchino, con il quale condivide lo stesso distacco dal resto del genere umano-parlamentare e la stessa passione per la visibilità. Memorabile la sceneggiata che Bocchino fece al portavoce di Cicchitto in Transatlantico, reo di aver piazzato, ai suoi danni, uno speach del suo assistito. Nel frattempo il gruppo va come va. Dalla sua Cicchitto ha però un network di ex socialisti come lui che va dal suo braccio destro Aracu, al potentissimo questore di Montecitorio Colucci fino al vicepresidente della Camera Leone. Basterà?

31 luglio 2009

 

 

 

Tremonti: "Impossibile succedere a Berlusconi". "Il nostro governo? Di sinistra"

"Lei è il regicida o il delfino di Berlusconi?", gli domanda il cronista. E il ministro dell'Economia? "Non mi interesso né di storia e né di animali", si schermisce Giulio Tremonti. Poi spiega: "Berlusconi è una figura storica straordinaria, è impossibile succedergli". E' uno dei passi salienti di una lunga esternazione del ministro su Sky Tg 24.

Il ministro ne ha dette di tutti i colori. Ad esempio, convinto ancora di essere Robin Hood, nonostante la realtà abbia dimostrato il contrario, Tremonti non ha mancato di rinverdire un vecchio leit motiv berlusconiano, secondo cui questo governo è di destra ma anche di sinistra: "Se essere di sinistra vuol dire essere vicino alle persone deboli che soffrono la crisi, ebbene sì siamo di sinistra". Esattamente il contrario di quanto afferma, non solo la sinistra ma anche tutta l'opposizione, secondo cui questo governo brilla, come tutti i governi di destra, per aver completamente dimenticato i deboli e di averli abbandonati agli effetti della crisi. Come peraltro dimostrano i dati dell'Istat e persino del Tesoro.

in compenso, sempre su SkyTg24, Tremonti ha dato il meglio di sè su xenofobia, Lega,, e democrazia: "L'Italia - ha affermato - è l'unico paese in Europa che non ha xenofobia o partiti xenofobi, come invece stanno crescendo in tutta Europa". Quanto alla Lega, "ha un ruolo e una funzione democratica fondamentale", ha precisato il ministro. "Magari non hanno studiato ad Oxford, però è un pezzo fondamentale della democrazia del nostro paese e ci aiuta ad essere un paese di grande civiltà, molto più di altri che ci fanno lezione". Nessuno gli ha ricordato i cori del deputato leghista sui "napoletani che puzzano".

Quanto alla democrazia ha spiegato che il fatto di aver chiesto 23 fiducie in pochi mesi, nonostante la grande maggioranza di cui gode in parlamento il governo, non configura alcun vulnus democratico: "Penso che il parlamento debba e possa essere un luogo di discussione e di controllo politico- spiega- e non una fabbrica della legge che si perde nel dettaglio". Praticamente, nell'ottica di Tremonti, un ente inutile.

L'altro ente da sopprimere, dipendesse da Tremonti, sembra essere la Corte dei Conti, con cui il ministro ha un contenzioso particolarmente aspro. Secondo il ministro i magistrati contabili avrebbe portato avanti "una azione sistematica" che "a settembre-ottobre avrebbe messo in blocco tutta l'attività: e non credo - aggiunge Tremonti - che sia interesse degli italiani, durante la crisi, bloccare la macchina del Tesoro, che credo al di sopra di ogni sospetto. Se ci sono illeciti vanno perseguiti, ma non si può bloccare un ministero".

Il ministro lo ha detto spiegando il perchè delle norme inserite nel decreto anticrisi per regolamentare l'apertura di indagini della Corte dei Conti. Norme al centro di polemiche, su cui lo stesso Quirinakle ha sollevato obiezioni, e che dovrebbero essere riviste con il previsto Dl correttivo. Il ministro ha parlato di "intenzioni in buona fede", riferendosi al testo del decreto. Sul caso, ha aggiunto, "ho letto anche cose che non considero corrette". Ma "c'era anche la possibilità di un cattivo uso della norma", dice Tremonti. Da qui le correzioni.

Ultima perla della straordinaria performance del superministro dell'Economia quel che a detto a proposito di nord e sud. Ha negato che il governo sia nordista, ma ovviamente non ha spiegato perchè si è parlato di Sud solo dopo un anno e mezzo e quando ormai c'era la rivolta persino nel Pdl. Ha parlato di piano Marshall, e ha rilanciato su una sua vecchia idea, bocciata più volte: la banca del Sud. Che dovrà essere privata e con un indirizzo politico. Si capisce quale.

31 luglio 2009

 

 

 

 

Dal Cdm 60 milioni per il Fus. Il Pd: "E' poco, la battaglia continua"

Arriva il reintegro parziale del Fus, il fondo unico per lo spettacolo. Il consiglio dei ministri trova 60 milioni per correre ai ripari e ridurre i tagli già applicati. È il ministro della Cultura Sandro Bondi a darne notizia. Spiegando che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi "ha adottato d'intesa con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, un decreto che assegna a favore dello spettacolo sessanta milioni di euro", cifra da "suddividere secondo le esigenze del settore". E facendo seguire una lunga sfilza di ringraziamenti "in particolare al Sottosegretario di Stato, Gianni Letta, il quale - sottolinea Bondi - ha reso disponibile le risorse necessarie attingendole dal fondo della Presidenza del Consiglio per le emergenze".

E proprio sul Fus, in mattinata si era concentrato il dibattito al Senato. "Non 60 milioni di euro in più bensì 140 in meno: questo è il risultato dell'intervento del Presidente del Consiglio per la cultura italiana", spiega il senatore Vicenzo Vita, vicepresidente della Commissione Cultura del Senato, stigmatizzando la risposta del governo alle proteste di quanti nel mondo dello spettacolo e della cultura hanno gridato in queste settimane che i tagli stavano mettendo a rischio la stessa sopravvivenza delle attività culturali in Italia. 'Il taglio del FUS - continua Vita - non è stato quindi sanato, ma rimane allo straordinario mondo degli artisti italiani la promessa di meno della metà del dovuto e del promesso".

"60 milioni di euro - ha ricordato il senatore del Pd - sono meno di quanto è stato valutato il giocatore Kakà, due volte il costo del Grande Fratello, all'incirca il compenso annuale di poche decine di super manager, un'inezia rispetto a quanto i governi Berlusconi hanno investito negli anni per l'acquisto di uno dei tre o quattro decoder di cui gli utenti si dovranno provvedere per continuare a vedere la televisione. Perchè mai, tra l'altro, questa manciata di euro non è stata inserita nel decreto anticrisi in discussione al Senato accettando i nostri emendamenti? Perchè non dare impulso ora alle riforme in discussione sullo spettacolo dal vivo e sul cinema?". Dunque: "La battaglia continua e, grazie all'impegno delle numerosissime associazioni che hanno dato vita al movimento per l'emergenza culturale, si esprimerà certamente nella più nota istituzionale culturale italiana, la Biennale di Venezia".

31 luglio 2009

 

 

L'inflazione scende a zero Mai così bassa dal 1959

Il tasso di inflazione a luglio e' stato pari a zero, dal +0,5% di giugno. Lo comunica l'Istat fornendo la stima provvisoria. Su base mensile i prezzi al consumo hanno registrato una variazione nulla rispetto a giugno. Il tasso e' il piu' basso dal settembre del 1959 quando era stato del -1.1%.

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), sempre in base alla stima provvisoria, a luglio ha registrato una variazione di -1,2% rispetto al mese precedente e di -0,1% rispetto a luglio 2008. L'inflazione di fondo si e' attestata a +1,4%, cosi' come l'inflazione al netto dei prodotti energetici.

Sulla base dei dati provvisori, gli aumenti congiunturali piu' significativi si sono avuti per i trasporti e ricreazione, spettacoli e cultura (entrambi +0,4%), e altri beni e servizi (+0,2%); una variazione nulla si e' avuta per l'abbigliamento e calzature, mentre variazioni negative si sono registrate per l'abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (-0,6%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,4%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%).

Su base annua gli incrementi piu' elevati si sono avuti per bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), altri beni e servizi (+2,6%) e istruzione (+2,2%). Il settore comunicazioni ha registrato una variazione tendenziale nulla, mentre si sono avute variazioni negative per i trasporti (-4,5%) e abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (-2,3%).

Prezzi dei beni alimentari e dei carburanti in calo a luglio rispetto al precedente mese di giugno. In base ai dati provvisori forniti dall'Istat, i beni alimentari hanno registrato un calo congiunturale del -0,3%, che ha portato il tasso annuo a rallentare al +1,4% (dal +1,9% di giugno). In particolare la pasta di semola di grano duro ha registrato un ulteriore calo congiunturale (-0,1%) e ora costa lo 0,7% in meno rispetto ad un anno fa. Sul fronte dei carburanti, la benzina verde e' diminuita su base mensile dell'1,1%, portando cosi' il tasso annuo al -16,3%; per il gasolio il calo congiunturale e' stato piu' leggero (-0,2%), ma rispetto ad un anno fa costa il 28,3% in meno. Nel complesso, i beni energetici non regolamentati sono diminuiti dello 0,3% su base congiunturale e del 19,7% su base tendenziale.

La diminuzione congiunturale dei beni alimentari registrata a luglio (-0,3) e' dovuta soprattutto al settore dei prodotti non lavorati (-0,7%; invariati invece i lavorati): in particolare la frutta fresa ha registrato un calo dell'1,6% su base mensile e i vegetali freschi del 2%. I prodotti non lavorati registrano tuttavia un aumento su base annua dell'1,3% e i lavorati dell'1,6%. Rallenta ulteriormente

la crescita dei prezzi di pane e cereali, segnando a luglio un +1,5%, dal +2,2% di giugno. Per quanto riguarda i beni energetici, da essi proviene un ''contributo importante all'azzeramento dell'inflazione'', precisano i tecnici dell'Istat, rilevando che i prezzi

energetici proseguono la tendenza alla diminuzione, segnando un calo dell'1,6% su base mensile e del 14,7% su base annua.

Oltre ai prodotti energetici non regolamentati, calano anche quelli regolamentati: a luglio c'e' stato infatti l'adeguamento della

componente tariffaria, che ha portato il prezzo di questi prodotti a scendere del 3,2% su base mensile e addirittura del 5,7% su base tendenziale, segnando un inversione di tendenza dal +0,7% di giugno. In particolare le tariffe elettriche sono

calate dello 0,6% in un mese e del 5% in un anno, mentre il gas e' sceso del 4,4% in un mese e del 5,7% in un anno.

Aumenti dei prezzi anche consistenti a luglio per numerosi settori dei servizi, dalla pay tv ai trasporti marittimi e ferroviari, fino agli affitti. Ma in controtendenza vanno i biglietti aerei e i pacchetti vacanza. I servizi crescono nel complesso dell'1,6% su base annua, ma c'e' una prosecuzione al rallentamento dei prezzi. Tuttavia aumenti anche consistenti si registrano in numerosi settori: la Pay tv aumenta del 13,6% su base annua, i servizi postali dell'11,2%, i trasporti marittimi dell'8,8%, quelli ferroviari del 6%, i servizi balneari segnano un +4,3%, i servizi finanziari +4%, e gli affitti +3,3%. In controtendenza, tuttavia, i prezzi dei trasporti aerei che

calano in un anno del 18,4% e i pacchetti vacanza (-1,3%). In flessione anche i prezzi di alcuni prodotti tecnologici, come i navigatori satellitari (-11%) e la telefonia mobile (-12,2%).

31 luglio 2009

 

 

 

 

I miliardi presi al Sud

Nostalgia canaglia. Torna la Cassa del Mezzogiorno e i siculi che appena ieri erano ribelli sono di nuovo pacificati. I tg ce li mostrano infatti sorridenti e appagati nella foto di rito, da Micciché alla bella Prestigiacomo. Un sorriso di gruppo che costa 4 miliardi, per i grandi meridionalisti Pdl, che del mezzogiorno se ne fregano. Tanto è vero che non protestano più per il furto di 35 miliardi ai danni di tutto il sud. Del resto, diciamolo, è giusto così. Come ha spiegato tanto bene Gasparri, il partito del sud è assolutamente improponibile. Tanto più che c’è già quello del Nord che comanda. Mentre l’Istat certifica che in Italia ci sono 8 milioni di poveri, la maggior parte sotto il Po. E questo dimostra senza ombra di dubbio che si tratta di miseria etnica, culturale e anche un po’ folcloristica. Gente che non conosce il valore del capitale e che forse, tramite professionisti come Minzolini, non si accorgerà neanche che i 4 miliardi dati al sud sono stati presi al sud.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2009-08-01

Via libera del Cipe: alla Sicilia

fondi Fas per 4 miliardi di euro

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31 luglio 2009

VIDEO / Soddisfatti Lombardo e Miccichè

Franceschini: "Costruiscono un carrozzone per creare poltrone"

"Dai nostri archivi"

La manovra d'estate verso il sì definitivo al Senato

Tremonti: "Crisi: non la fine del mondo, ma di un mondo"

Federalismo, sempre più vicina l'astensione del Pd

Berlusconi: "Preoccupato per le dimensioni indefinite della crisi"

Accordo Governo-Regioni sugli ammortizzatori sociali: stanziati 8 miliardi di euro

I Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas) sbloccati oggi dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) in favore della Sicilia ammontano a 4,313 miliardi di euro di cui il 43% rappresentano progetti per infrastrutture. Per la città di Palermo, sono stati stanziati 150 milioni di euro.

"Con la delibera di oggi - spiega il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli - l'ammontare degli interventi infrastrutturali approvati dal dicembre 2008 raggiunge la soglia di 13,2 miliardi di Euro tra risorse pubbliche e private".

Il presidente del Consiglio nel corso del Cipe, secondo quanto riferito da fonti di palazzo Chigi ha annunciato che "si è già aperto un tavolo con le altre regioni" per sbloccare i Fondi per le aree sotto-utilizzate così come fatto per la Sicilia. Silvio Berlusconi non esclude che "se qualche regione presenterà il piano in tempo, si possa convocare un Cipe durante le vacanze".

Ora, sottolinea il ministro dell'Economia "le discussioni di un disegno del Nord contro il Sud sono chiuse". "La questione Mezzogiorno - dice Giulio Tremonti - è una questione nazionale e come tale va affrontata, non con strumenti ordinari ma speciali. È necessaria una visione politica più generale e bisogna cominciare a ragionare su un piano, come il piano Marshall, su una dimensione temporale che va sul decennio e che scavalla il 2013". E sulla possibilità di ricorrere a una nuova cassa del Mezzogiorno: "serve una struttura politica a servizio di una visione politica. È troppo presto per dire quale sarà la struttura".

Soddisfatta il ministro per l'Ambiente: "si è ricostruito il rapporto tra noi", dice Stefania Prestigiacomo che ringrazia il ministro Tremonti: "conferma il lavoro del governo per dare risposta alle aspettative del mezzogiorno grazie anche alla fiscalità speciale, il sostegno alla legalità e il piano infrastrutture".

Il ministro per le Attività economiche sottolinea invece: "l'approvazione sta a indicare il nuovo rapporto che vogliamo avere con le Regioni sui i 27 miliardi dei fondi regionali Fas. La Sicilia -dice Claudio Scajola - ha iniziato a ottobre 2008 con istruttorie lunghe. Su indirizzo del presidente del Consiglio abbiamo iniziato con la Sicilia che aveva l'iter istruttorio più avanzato".

Felice di aver raggiunto questo risultato il sottosegretario Gianfranco Miccichè: "abbiamo fatto delle scaramucce di cui ci assumiamo delle responsabilità per arrivare a ottenere un risultato di pace che fosse soddisfacente per tutti". E il partito del Sud? "Ho sempre detto che il partito del Sud non era obiettivo, ma uno strumento per raggiungere un obiettivo. Se lo strumento per raggiungere questo obiettivo diventa il ministro Tremonti sono felice".

Soddisfatto anche Raffaele Lombardo. "Il ministro dell'Economia in un confronto molto serrato mi ha illustrato una serie di linee strategiche dell'economia del nostro Paese che mi hanno convinto circa scelte che dovranno essere fatte in ordine di questo piano per il Sud". Plaude alle decisioni del Cipe anche il sindaco di Palermo, Domenico Cammarata.

Il Cipe ha dato il via libera anche all'assegnazione di 40 milioni di euro per la ricostruzione dell'Università dell'Aquila.

31 luglio 2009

 

 

 

 

Franceschini: "Costruiscono un carrozzone per creare poltrone"

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31 luglio 2009

L'opposizione critica duramente le decisioni assunte sul Sud dal governo.

"Proprio mentre si imbocca la via del federalismo si costruisce un nuovo carrozzone, probabilmente perchè il governo già sa quale sarà il nuovo presidente". Così il segretario del Partito democratico Dario Franceschini, nel corso di una conferenza stampa indetta per commentare le misure per il Sud decise dal governo.

"Si torna indietro di trent'anni" riassume Franceschini, che invita l'esecutivo a usare gli enti già esistenti. Il leader Pd considera le azioni del governo sulle risorse per il Mezzogiorno "una presa in giro" per "risolvere una lotta di potere tutta interna al Pdl: serviva uscirne per andare in vacanza più tranquilli".

"Al partito del Sud - dice- non ci ho creduto neanche per un minuto. Si tratta solo di una operazione di potere nel centrodestra". "Il Pdl - spiega - ha preso tanti voti al Sud spargendo delle aspettative negli elettori che poi ha tradito". E prosegue: "ogni cosa che è stato necessario finanziare, da quelle nobili come il terremoto in Abruzzo a quelle ignobili come le multe per le quote latte, è stata finanziata togliendo fondi alle aree sottosviluppate". Franceschini ritiene che finora "siano stati tolti al Mezzogiorno 35 miliardi di cui non parla nessuno".

Secondo Pier Luigi Bersani "ancora una volta si vendono come novità risorse già attribuite negli anni precedenti e fin qui bloccate". "La novità vera - dice l'ex ministro - è che si pensa di guardare avanti tornando indietro alla logica secondo la quale, invece di offrire risposte, si offre qualche ente pubblico". Bersani propone invece "per fare passi concreti" una "strada nuova". Si ripristinino, suggerisce "quegli strumenti automatici ed efficaci, come il credito di imposta per gli investimenti e per l'occupazione, che sono stati soffocati sul nascere dal governo Berlusconi".

L'Italia dei Valori parla di "un caso di corruzione politica". Berlusconi, dice il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi "ha comprato l'unità della sua maggioranza. Ma si tratta dell'ennesimo trucco". "Il presidente del Consiglio - sostiene Donadi - utilizza per il Meridione soldi che in realtà non ci sono o che vengono sottratti ad altre importanti voci di bilancio". È un'iniziativa "propagandistica, serve solo a ricucire le lacerazioni e i dissidi interni alla maggioranza", dice l'esponente Idv.

31 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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